SCIOPERO DELLA SCUOLA

                   L’OR.S.A.  SCUOLA SCIOPERA IL 18 OTTOBRE 2013

L’Italia continua ad essere governata da un solo partito  “ il partito dell’austerità” e continua a colpire in una sola direzione, quella del precariato , dei pensionati  ,dei servizi pubblici, del sociale e del pubblico impiego.

La nuova  Legge sulla stabilità in arrivo continuerà sempre in tale direzione, e accentuerà il Pil e di conseguenza la crisi, come tutte le politiche recessive degli ultimi anni volute dai paesi Europei (Francia e Germania).

Confermiamo dunque,  assieme ad altri sindacati di base , per il 18 ottobre lo sciopero generale della scuola.

Come docenti ed Ata, protestiamo e lottiamo:

- contro la “scuola-miseria”: la riduzione degli investimenti, il taglio di 150 mila posti di lavoro, il blocco dei contratti, dei salari e degli scatti di anzianità che dura oramai da parecchi anni – e che la prossima Finanziaria vuole mantenere bloccati almeno per altri due – con docenti ed Ata che hanno perso il 30% delle retribuzioni;

- contro tutte le Agenzie che il MIUR sta proponendo (sprecando i soldi dei contribuenti ); contro la “scuola-quiz”: il Sistema nazionale di Valutazione, di cui chiediamo l’immediata cancellazione – che dimostra solamente come il governo voglia usare i quiz Invalsi per giudicare scuole, docenti e studenti, e usare questi dati per pubblicizzare che le scuole del Nord sono migliori di quelle del Sud ( giustamente con quello che hanno investito al sud) ;

- contro i BES (“bisogni educativi speciali”): pericoloso espediente per eliminare lentamente il sostegno ai diversamente abili;

- contro la distruzione del sociale quali: l’aumento dell’orario di lavoro e la distruzione delle pensioni, la riduzione del servizio sanitario; l’assistenza ai malati;  

- contro la penosa vicenda degli “inidonei”  che facendoli transitare nel profilo del personale A.T.A. avrebbero aumentato la precarietà tra gli Assistenti amministrativi che da anni lavorano con professionalità nelle segreterie delle scuole;

- per massicci investimenti nella scuola pubblica bene comune, per il ripristino degli  scatti di anzianità, l’assunzione di tutti i precari,  per l’aumento delle ore di insegnamento, ridotte dalla riforma della Gelmini , tagliando fuori migliaia di docenti della scuole media di primo e secondo grado.