Profumo inaugura a Palermo CESIMED – un centro di simulazione all’avanguardia in grado di offrire agli studenti la possibilità di esercitazioni pratiche. Si tratta di un manichino, da 100 mila euro, che riproduce le funzioni vitali dell’uomo ed è collegato ad una cabina di regia per una formazione a distanza.
Vergognosamente ne approfitta per sparlare degli studenti fuori corso “Non penso ci vogliano leggi per avviare verso la normalizzazione il Paese, all’Italia manca il rispetto delle regole e dei tempi”. Il Ministro è stato contestato da una cinquantina di studenti con lanci di uova.. Continuando l’intervista ha dichiarato :
Credo che la scuola sul rispetto delle regole debba dare un segnale forte. I fuori corso hanno un costo anche in termini sociali. Dobbiamo creare le condizioni perché i nostri studenti possano seguire con regolarità i loro corsi e soprattutto, nel caso in cui abbiano un’attività di lavoro, facciano una scelta: quella del part-time. Questo sarebbe un buon viatico per creare cittadini migliori in grado di gestire il proprio tempo al meglio. Il mio è un invito forte alla scuola e all’università’ anche perché’ i costi del non fare sono costi che il Paese non può’ più’ sostenere”.
Le parole del Ministro Profumo sono una ulteriore vergogna per la cultura. All’affossamento della nostra Cultura hanno partecipato tutti i partiti politici e adesso dopo la riforma Gelmini questo governo “di Tecnici” continua a tagliare .
L’attuale Governo ha fatto propria la riforma Gelmini lodandola e continuando a diminuire le risorse ; hanno sottratto all’università pubblica risorse, strutture necessarie, precarizzato ulteriormente il personale docente, costretto moltissimi aspiranti ricercatori alla fuga verso atenei di altri Paesi per mancanza di investimenti sulla ricerca. Improvvisamente spunta un Ministro cosiddetto “Tecnico” e si permette di dichiarare che gli studenti fuori corso contribuiscono allo spreco di risorse dell’università. Da Tecnico dovrebbe capire , piuttosto che, è la logica conseguenza della mancanza di investimenti sulla formazione.
Si dimentica che in una regione povera come la Sicilia gli studenti, spesso sono costretti a lavorare con orari e ritmi di lavoro non certo scelti da loro.
A queste dichiarazioni inaccettabili dovrebbero rispondere tutte le forze sindacali ( ma dove sono le grandi sigle sindacali) con una grande mobilitazione , contro il governo Monti, per il diritto allo studio, per chiedere un serio investimento sulla formazione e la ricerca come risorsa per lo sviluppo economico e sociale della nostra isola e di tutto il paese..
IL RESPONSABILE NAZIONALE
Prof. Aldo Reitano